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L'Amministrazione dell'Ospedale Maggiore degli Infermi della Città di Vercelli ha provveduto alla costruzione dell’Ospedale per Tubercolotici, della capacità minima di 160 posti letto elevabili agevolmente a 200.
Il nuovo Tubercolosario di Vercelli risponde perfettamente ai concetti igienici delle costruzioni Sanatoriali, di tipo lineare, formante una unità funzionale, che riunisce ordinatamente e razionalmente in un unico blocco costruttivo tutti i servizi di degenza, di cura, di accettazione ed i servizi generali.
E' stata posta una grande cura nella separazione dei sessi e, a tale scopo l'Ospedale risulta suddiviso in tre corpi di fabbrica, dei quali i due estremi, a tre piani fuori terra, contengono i reparti di degenza, rispettivamente per uomini e donne, separati da un corpo centrale trasversale, a quattro piani fuori terra, destinato ai servizi di cura, accettazione, direzione, alloggio suore.
I due sessi dispongono cosi di locali di degenza e di soggiorno perfettamente separati e distanti fra di loro e la stessa separazione si estende anche nel parco, che è suddiviso in due ampie zone perfettamente indipendenti per i due sessi.
I tre corpi di fabbrica sono collegati fra di loro da ampie gallerie vetrate e, data la forma lineare e mo-
Data la orientazione del fabbricato tutte le infermerie e le verande sono esposte in pieno mezzogiorno.
Il nuovo organismo, pur conservando la qualifica di sezione ospitaliera dell'Ospedale Maggiore di Vercelli, costituisce una unità di cura perfettamente autonoma, disponendo di tutti i servizi generali di cucina, lavanderia, disinfezione, deposito mortuario, accettazione, ambulatorio e dispensario, farmacia, locali di cure speciali e di operazioni, alloggi del personale di assistenza, uffici direttivi, ecc.
Al primo piano del corpo centrale si trova un primo gruppo di locali di cura comprendente gli impianti per il pneumotorace, il ricambio basale, le inalazioni individuali e collettive, le cure speciali (odontoiatria, otorinolaringoiatria), un completo laboratorio di ricerche scientifiche, una biblioteca e sala di lettura.
Al secondo piano si trova l'impianto radiologico con un'ampia sala di radiografia con annessa camera di sviluppo, una sala di radioterapia, ed alcune salette di diatermia, pantostato e marconiterapia, oltre all'impianto operatorio, comprendente una sala operatoria, una sala di preparazione, una sala di visita e medicazione, la sterilizzazione, l'armamentario, i lavabi del chirurgo, ecc.
Al terzo piano il corpo centrale è interamente occupato dall'alloggio per n. 20 suore, in camere di due letti ciascuna, completato di refettorio, cappella, cucinetta, bagno, ritirate, sala di soggiorno.
Nell'estremità sud del corpo centrale si trovano tre reparti di ammalati a pagamento, ciascuno composto di quattro camere con bagno, sala di soggiorno, veranda, cucinetta, destinati agli ammalati a pagamento, rispettivamente uomini, donne e bambini.
I due corpi di fabbrica laterali sono perfettamente simmetrici, del tipo sanatoriale, con cubature e superfici abbondanti, largo sviluppo di verande, terrazze, logge per la cura dell'aria libera.
In ogni piano vi sono due infermerie da sei letti, una da quattro letti e quattro camere a due letti, aperte tutte sopra un'ampia veranda, capace di altrettanti lettini a sdraio e protetta da tende.
Oltre a questi ampi terrazzi si trovano all'estremità dei due fabbricati due ampie verande chiuse a vetri e riscaldate per il soggiorno degli ammalati durante la cattiva stagione e nelle brutte giornate.
I locali accessori al servizio diretto delle infermerie sono suddivisi in due gruppi: quello dei servizi settici: latrine, gettatoio, bagni e lavabi e quello dei servizi puliti, cucinetta, guardarobe, locale dell'infermiere.
La parte centrale del corridoio è libera, a luce diretta ed anzi essa è stata appositamente allargata per consentirvi il soggiorno degli ammalati nelle ore più calde dell'estate.
Ogni padiglione è dotato di un ampio refettorio al piano terreno.
Nel piano seminterrato sono sistemati i servizi generali.
La cucina trovasi nel corpo centrale a Sud e comprende un'ampia sala di cottura (cucina a gas, pento-
La lavanderia trovasi nel fabbricato a levante e comprende un'ampia sala di lavatura meccanica, locale di cernita e di immollamento, l'essiccatoio a vapore, il mangano, locali di rammendo, stiro e guarda-
La stazione di disinfezione precede la lavanderia e comprende una stufa a vapore e formaldeide, una vasca di disinfezione umida ed una cameretta di disinfezione secca alla formalina.
Il reparto mortuario trovasi all'estremità del fabbricato di ponente e comprende un ampio locale di deposito cadaveri con loculi frigoriferi, sala di autopsia, cappella, locali di incassamento, per i parenti, ecc. Il deposito mortuario, a mezzo di una apposita galleria sotterranea, sbocca in un locale all'esterno del recinto dell'Ospedale, talchè i cortei funebri sono completamente sottratti alla vista degli ammalati.
Il traffico interno dei servizi è disciplinato e disposto in modo da evitare assolutamente il contatto o l'incrocio dei servizi asettici, coi settici.
La distribuzione dei cibi è fatta a mezzo di carrelli caldi, che vengono trasportati ai due refettori ed ai piani superiori a mezzo di appositi montacarichi elettrici.
Appositi e speciali elevatori elettrici servono alla discesa delle biancherie sporche e dei rifiuti che vengono raccolti in un apposito locale, che precede la stazione di disinfezione ed il forno di incenerimento.
La Centrale termica è collocata all'estremità nord del corpo centrale e comprende quattro caldaie Cornovaglia : due ad acqua per l'impianto di riscaldamento a termosifone con circolazione accelerata mediante elettropompe, e due a vapore per la produzione dell'acqua calda e del vapore occorrente per tutti i servizi di cucina, lavanderia, disinfezione, sterilizzazione, ecc.
Il nuovo Ospedale è pure dotato di tutti i più moderni impianti elettrici di illuminazione normale, notturna e di soccorso, prese di corrente, segnalazioni luminose, impianto radio, impianto ricerca perso-
Chiuso nel 1990. Nel 1995 viene destinato a centro di rifugio per profughi ruandesi.
Avrebbe dovuto essere trasformato in una struttura per anziani, la Regione stanziò 5 miliari delle vecchie Lire ma la ditta addetta ai lavori scappò col 10% dell’acconto (https://vercelli.italiani.it/la-
Fonte: Giuseppe Castelli, Gli ospedali d'Italia, Milano : Medici Domus, 1941